Campanellino nizzardo

Nome scientifico: Acis nicaeensis (Ardoino) Lledó, A.P.Davis & M.B.Crespo (Sinonimi: Leucojum nicaeense Ardoino – Leucojum hiernale DC. - Ruminia nicaeensis (Ardoino) Jord. & Fourr.)

Famiglia: Amaryllidaceae

Altri nomi comuni: Campanellino di Nizza – Campanellino di Grimaldi

Habitat naturale: Rupi, gariga bassa su fondo sassoso, cenge erbose, tasche delle rocce, margine di coltivi, in prevalenza su fondo calcareo da 0 a 1100 metri. Endemismo stretto delle Alpi Marittime; l’areale è limitato alle Prealpi Nizzarde e sconfina in Italia nel suo margine orientale seppure per poche centinaia di metri. Le stazioni italiane sono 3, tutte nel comune di Ventimiglia (IM), di cui solo una recentemente confermata lungo la valle del Rio San Luigi a brevissima distanza dalla frazione di Grimaldi Superiore (m 200 di quota). Una seconda stazione italiana è posizionata 1 km e mezzo più a monte con un numero ridottissimo d’esemplari e una terza, ancora più piccola, è posta proprio lungo il confine italo-francese. La consistenza complessiva della specie, tra Italia e Francia, è stimata tra i 1000 e i 1500 esemplari raccolti in 36 stazioni con circa 150 esemplari in suolo italiano; si tratta pertanto di una specie rarissima in pericolo critico d’estinzione (CR) secondo il “Libro rosso delle piante d’Italia” (F.Conti, 1992) e gravemente minacciata (EN) secondo il “Conservatoire Botanique National Méditerranéen”

Periodo di fioritura: Da fine marzo a inizio maggio

Descrizione della pianta: Pianta perenne con piccolo bulbo avente diametro compreso tra 15 e 25 mm rivestito da tuniche esterne marroni. Lo scapo, lungo tra 5 e 25 cm, presenta forma cilindrica ed è afillo. Le foglie sono filiformi, ad apice ottuso, in genere in numero di 3; sono tutte basali con lunghezza che raggiunge i 35 cm negli esemplari più sviluppati superando nettamente la lunghezza dello scapo; appaiono molli ed incurvate risultando ben formate al momento della fioritura, spesso marcescenti all’apice. Alla base sono avvolte in una guaina membranacea che circonda anche lo scapo. I fiori sono normalmente singoli o in coppia, molto raramente in numero di 3 elementi; sono sostenuti da un peduncolo incurvato lungo 8 – 10 mm avvolto all’inserzione nello scapo da una spata membranosa biancastra nettamente bifida. La forma del fiore è campanulata e pendula con perigonio formato da 5 tepali bianchi lunghi 5 – 6 mm e larghi 3 – 4 mm. L’ovario è supero ed è sormontato da un’appendice di forma discoidale nella quale sono inseriti i filamenti staminali, ciascuno dei quali è diviso da una lacinia. Le antere, di colore arancio, sono appressate allo stilo.

Note: Acis nicaeensis è una specie bulbosa a riposo estivo. In estate foglie e fusto non sono pertanto visibili. A seguito delle piogge autunnali e invernali, solitamente nel mese di gennaio, emergono dal terreno le prime foglie. A seguito della fioritura, centrata per lo più nel mese di aprile, si ha la maturazione dei frutti a forma di capsula che avviene normalmente tra fine maggio e giugno. A maturità le capsule si aprono lasciando cadere a terra i semi. La “Lista rossa della flora italiana” edizione 2001 segnala Acis nicaeensis come specie estinta in Italia a seguito di una frana che ha interessato nel novembre 2000 la Valle del Rio San Luigi. In realtà il movimento franoso ha interessato un’area contigua non toccando la stazione presente presso Grimaldi Superiore, attualmente l’unica confermata in Italia. Le fotografie sottostanti provengono proprio da questa stazione che fu scoperta per la prima volta nel 1987.

Si stima che nel secolo scorso siano scomparse il 30% delle piante per effetto della forte urbanizzazione della fascia costiera, è pertanto specie protetta sia in Italia che in Francia inserita dall’Unione Europea negli allegati III e IV della Direttiva 92/43 “Habitat” oltre ad essere inclusa nell’allegato I della Convenzione di Berna (1979). La Legge Regionale della Liguria sulla biodiversità n°28/2009 stabilisce il divieto assoluto di raccolta e danneggiamento della specie con consistenti sanzioni a chi trasgredisce.

In Italia le specie del genere Acis maggiormente prossime ad Acis nicaeensis sono:

1)      Acis rosea (F.martin bis) Sweet; endemismo sardo-corso a fioritura autunnale con tepali rosa e foglie non del tutto sviluppate all’antesi.

2)      Acis autunnale (L.) Sweet, sempre ad antesi autunnale con perigonio bianco oppure debolmente rosato e con spata fiorale intera.

Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate lungo la Valle del Torrente San Luigi presso Grimaldi Superiore (frazione di Ventimiglia – IM) a circa m 200 di quota (Alpi Marittime).

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