Sassifraga dell'Argentera

Nome scientifico: Saxifraga florulenta Moretti

Famiglia: Saxifragaceae

Habitat naturale: Rupi verticali strapiombanti, pareti rocciose preferibilmente in posizione ombreggiata e quindi rivolta verso settentrione, spaccature nel granito del massiccio cristallino dell’Argentera da 1900 a 3240 metri. Endemismo in senso stretto delle Alpi Marittime presente sia nel versante italiano che in quello francese. In Italia sono note un centinaio di stazioni tutte in provincia di Cuneo (Piemonte). La maggior presenza si ha nella catena del Monte Argentera, da cui il nome italiano della specie, quindi l’areale raggiunge a nord le rupi del Monte Vallonetto ed Enciastraia nella Valle Stura di Demonte. A sudest l’areale è esteso sino alla Rocca dell’Abisso non lontano dal Colle di Tenda mentre a sud raggiunge i monti Clapier e Bego in territorio francese.

Periodo di fioritura: Da luglio a settembre

Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta 15 – 40 cm caratterizzata da grandi rosette basali del diametro di 5 – 20 cm con parecchie foglie addensate e con le inferiori secche e persistenti. Le foglie basali presentano forma lineare – spatolata con lunghezza compresa fra i 3 e i 6 cm; sono coriacee e pelose ai margini, con apice mucronato – pungente e senza incrostazioni calcaree. Dopo un numero imprecisato di anni, dal centro della rosetta si sviluppa un’infiorescenza ghiandolosa conica, a forma di spiga affusolata, estremamente spessa e frondosa, di colore rossiccio che porta parecchi fiori campanulati di colore rosato, talvolta biancastri con un singolo fiore all’apice di maggior dimensione. Il calice presenta 3 – 6 sepali lanceolati mentre la corolla è formata da 4 – 7 petali con stami in numero doppio dei petali e i pistilli in numero di 3. Il fiore apicale è il primo a fiorire e normalmente presenta un numero doppio di sepali, petali e stili.

Note: Scoperta da Molineri nel 1824 al Colle della Finestra, Saxifraga florulenta fu descritta per la prima volta da Moretti. In seguito fu ritenuta per molti anni una pianta favolosa ed immaginaria finché non fu ritrovata dai botanici in altre località delle Alpi Marittime. Oggi è considerata un simbolo nonché la più spettacolare pianta tra gli endemismi delle Alpi Occidentali. Si tratta di un relitto glaciale sopravvissuto sino ai nostri giorni in stazioni di rifugio risparmiate dalle glaciazioni.

Saxifraga florulenta è specie paleoendemica come dimostra la particolare morfologia dell’apparato fiorale. E’ inoltre specie monocarpica, ovvero produce fiori e frutti una sola volta nella vita. Ciò significa che per molti anni la rosetta basale si arricchisce di foglie quindi, dopo un periodo di tempo stimato fra i 30 e i 75 anni, la pianta improvvisamente produce in una sola estate lo stelo fiorifero portando a maturazione numerosissimi piccoli semi quindi muore non sopravvivendo allo sforzo energetico necessario per produrre la fioritura. La rosetta basale rotola quindi a valle, secca e contratta. La dimensione della rosetta basale di foglie è un segnale dell’età approssimativa della pianta. Sono state osservate rosette addirittura con 800 – 850 tra foglie secche e verdi. Non mancano rosette cresciute unite a due, tre o anche a quattro in grado di dare origine a infiorescenze multiple. Sembra che ad inverni nevosi facciano seguito fioriture particolarmente ricche.

Nonostante la sua rarità, la presenza di Saxifraga florulenta è in espansione grazie all’habitat estremamente selettivo: le spaccature di rupi silicee strapiombanti dove stambecchi, camosci e l’uomo sono incapaci di salire facilmente strappandone gli esemplari. La pianta tende inoltre a mimetizzarsi con il colore del granito sul quale cresce ma una volta intuito l’habitat non è difficile osservarne le rosette specie nelle zone a massima concentrazione d’esemplari come presso il Passo Tesina considerato locus classicus della specie. Assai più difficile ed impegnativa è l’osservazione dell’infiorescenza per le ragioni esposte sopra. Con la creazione del Parco Regionale delle Alpi Marittime la pianta è ulteriormente tutelata e si suppone siano al momento esistenti alcune migliaia di esemplari di tutte le età. E’ comunque inclusa nella Lista Rossa delle piante a rischio d’estinzione in Italia.

Dove l’abbiamo osservata: Le prime 12 fotografie sono state realizzate nelle rupi che sovrastano la mulattiera che unisce il Passo di S.Anna al Colle del Lausfer; le successive 10 fotografie sono state realizzate presso il Passo Tesina (entrambe le stazioni sono poste a circa m 2400 – Alpi Marittime).

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