1. La pronuncia e la grafia
1. In viaggio con lâaccento
Viaggiare nello spazio della lingua significa, a volte, imbattersi in certe nebbioline pulviscolari fastidiose, esiti di instabilitĂ della norma ma anche della nostra vista affaticata, che possono ogni tanto metterci in imbarazzo. Personalmente, non faccio un dramma se mi capita di non ricordare lĂŹ per lĂŹ dove cade lâaccento sul nome della localitĂ siciliana Cinisi. Lâimportante, per me, Ăš ricordare che lĂŹ la mafia uccise il giovane Peppino Impastato, nel 1978 (il 9 maggio, lo stesso giorno in cui fu ritrovato a Roma il corpo senza vita di Aldo Moro, ucciso dalle Brigate rosse). O, volendo parlare anche del bene, anzi, del buono, ricordo i deliziosi sfinci di San Giuseppe (dolcetti a base di ricotta e cioccolata, cosparsi di granelle di pistacchio), che mi capitĂČ di mangiare proprio a Cinisi. Insomma, mi verrebbe da dire: badiamo alla sostanza. Peraltro, uno studioso di geografia o, per altri versi, un politico in viaggio elettorale, o, in definitiva e in ogni caso, una persona che ci tiene alla precisione, dovrĂ essere informato sul condensarsi del pulviscolo in un accento che soltanto lĂŹ, su quella vocale, in quella sillaba, deve andare a cadere. In fondo, pensandoci meglio, Ăš un iniziale atto di rispetto per il territorio del nostro Paese conoscere prima di tutto le vesti linguistiche con cui si presenta. PerciĂČ, al lavoro.
Prendiamo atto che ci sono nomi di localitĂ italiane che spesso vengono pronunciati facendo cadere lâaccento sulla vocale sbagliata. Per chi viaggia su e giĂč per lâItalia, ho allestito un breve elenco di nomi a rischio, individuati tra quelli che designano le uscite e i caselli autostradali.
A 3 Napoli-Reggio Calabria
LaĂŹno Borgo non LĂ ino
In provincia di Cosenza, a un passo dal confine tra Calabria e Basilicata, il âborgoâ, alla destra del fiume Lao (dal quale probabilmente prende il nome), Ăš vicino a un sito in cui sono stati ritrovati i resti di uno stanziamento locale, che gli archeologi presumono essere lâantica Lao o Tebe lucana. Il nome risulta accentato sulla i fin dal XII secolo, come ci si puĂČ aspettare a causa del suffisso -ino, molto presente nei nomi di luogo, derivante dal latino -inus: questâultimo era tipico degli aggettivi e indicava una relazione di appartenenza con la prima parte della parola cui si legava. Insomma, Lainus e poi Laino significano âdi Laoâ, âdel fiume Laoâ.
LaurĂŹa non LĂ uria
Il nome del centro in provincia di Potenza conserva lâaccento originario che aveva nel greco bizantino, in cui significava âcomplesso di celle in cui vivevano separatamente i cenobiti sottoposti a un abateâ. Il problema, con questi nomi in -ia (non soltanto nomi di luogo), sta nel fatto che si suddividono in due serie parallele: quella, piĂč diffusa, che mantiene lâaccento sulla i del suffisso originale greco (come in pazzĂŹa); quella che sciacqua i panni nel latino, con lâeffetto di ritrarre lâaccento dalla penultima breve (-Äa) alla terzultima (come in accĂŹdia, concĂČrdia). Insomma, con questi nomi in -ia confondersi sullâaccentazione Ăš possibile.
Per fare un esempio: si dice leccĂČrnia o leccornĂŹa? Si dice leccornĂŹa, anche se tanti dicono leccĂČrnia. LeccornĂŹa peraltro mantiene lâaccento dellâantica parola italiana, ora scomparsa, da cui proviene, che era lecconerĂŹa (dal verbo leccare: le leccornie sono robe da leccare, o da leccarsi i baffi...). Si dice codĂ rdia o codardĂŹa? CodardĂŹa, nonostante la tentazione di dire codĂ rdia, con la stessa accentazione dellâaggettivo codĂ rdo.
Tornando a Lauria, qui nacque nel Duecento il barone Ruggero, ammiraglio aragonese. Qui Ăš nato, nel 1958, lâattore, cantattore e regista Rocco Papaleo.
PadĂčla non PĂ dula
Il centro si trova a circa 100 chilometri da Salerno. Il nome deriva dal latino palude(m) âpalude, acquitrinoâ, con metatesi (scambio di posizione) di consonanti. Nel dialetto locale, la palude si dice a parula (la d tra vocali o allâinizio di parola diventa r; chi parla o conosce i dialetti campani sa che madonna diventa maronnÉ, denari diventa renarÉ). PerchĂ© penso che qualcuno potrebbe decidere di pronunciare *PĂ dula? PerchĂ© spesso, davanti a una parola non trasparente nella sua forma o significato, che sia o non sia un nome di luogo, puĂČ scattare nel parlante una sorta di senso di inferioritĂ culturale. Che si fa...