Prunus serrulata Amanogawa, Hokusai, Kanzan – Ciliegi da fiore giapponesi

Fiorito l’amolo,
aspetto i fiori rosa
del serrulata.


Fenologia minima. La cultivar Amanogawa è la prima a fiorire all’inizio di aprile o addirittura a fine marzo, le altre due fioriscono un paio di settimane dopo con le prime foglie.
Areale di origine – native range

Le origini dei ciliegi ornamentali giapponesi sono controverse, Unalberoalgiorno si attiene alla lezione che vuole molti di essi discendere dalla specie Prunus serrulata. Non essendo possibile contemplare tutte le cultivar, ché troppe sarebbero, ci limitiamo alle sole presenti in città (almeno che io sappia): Prunus serrulata Amanogawa, P. s. Hokusai, P. s. Kanzan.

Splendido Kanzan in Via Carducci

Nella prima parte del post parleremo dei caratteri che le tre cultivar hanno in comune, mentre nella seconda diremo delle loro peculiarità.

Foglia a forma allungata ma non stretta, base acuta e vertice acuminato. Nervature ben visibili, dritte e separate le secondarie.
Bordo seghettato con denti curiosamente acuminati; peculiarità che permette di distinguere la specie sia dai susini sia dagli altri ciliegi.
A ben guardare seghettatura doppia.
Pagina inferiore più chiara e nervature a sbalzo
Allo spuntare le foglie sono bronzee
Le stipole a foglia di dente di leone sono un carattere dirimente. Mentre le ghiandole, distribuite alla base della lamina oppure sul picciolo, sono comuni ad altre specie di ciliegi, ma assenti nei susini.
Rametto di Hokusai ricco di brattee e stipole. Piccioli rossicci.
Stipole e brattee cadono presto. In questa foto di settembre non ne resta traccia.
Il fiore si distingue fra i ciliegi sia per la corolla almeno semidoppia sia per la forma dei petali che hanno lamina ampia fin sino all’attaccatura. Gli stami sono numerosi, ma in questo non differisce dai cugini. (Nella foto: P. s. Amanogawa)
Il picciolo è lungo, munito di brattee piumate e ricoperto di leggera peluria. Calice snello, rossastro, a cinque sepali. (Nella foto: P. s. Kanzan)
Brattee di Kanzan.
Il colore dei petali, svariate sfumature di rosa, aiuta l’identificazione, ma molto di più lo fa (come già detto) il loro numero, almeno nove nelle cultivar più parsimoniose. (Nella foto la cultivar Hokusai che ne porta una dozzina)
Le gemme se ne stanno assiepate su corti rametti (brachiblasti)…
…e han forma tozza e numerose perule.
Poco o niente si può dire della corteccia poiché quasi sempre è quella del portainnesto, di solito amolo o ciliegio dolce. Nella foto un Hokusai in Via Sorio, la disposizione dei rami denuncia un innesto a corona.
Si potrebbe ripiegare sui rami, ma in genere sono troppo giovani per poter essere di qualche aiuto.
La vista del filare in Via Sorio ci distrae dai caratteri della specie, spingendoci a riflettere su quanto squallide sarebbero le strade della città senza gli alberi che le adornano.

Prunus serrulata Amanogawa
Fra le tre cultivar l’Amanogawa è la più facilmente identificabile causa il portamento fastigiato. I rami salgono sottili e diritti affastellati gli uni agli altri. (Nella foto: una coppia all’entrata del Parco Faggi-Sgaravatti a Voltabarozzo)
Particolare dell’andamento dei rami.
Ancora i due Amanogawa del Parco. Dietro Ca’ Cittadella, la prima abitazione del Giardino. In prima fila melograni rossogemmati.
Fiore a nove petali in media (corolla semidoppia), colore rosa chiaro quasi bianco.
Fiorisce per primo. Avanti delle foglie, già a fine marzo.
Molti portainnesti di amanogawa in città hanno corteccia grigia con grandi lenticelle estese orizzontalmente, che spesso si lacera lasciando vedere gli strati sottostanti color mattone.

Prunus serrulata Hokusai
Due Hokusai dell’Orto. A sinistra un esemplare di parecchie decine di anni, a destra un nuovo arrivato. I rami tendono ad allargarsi ma la chioma ha comunque andamento raccolto.
Il più giovane porta i segni dell’innesto…
…che però mancano nel più anziano. Il che incoraggia l’osservazione ravvicinata della corteccia.
Inizialmente liscia con lenticelle orizzontali, poi avvizzisce con l’età.
Fiori chiari con corolla doppia formata da una dozzina di petali
Fiorisce al mettere di timide foglie assieme al Kanzan
Un Hokusai vive in una aiuola di Piazzale San Giovanni. Il tronco non è unico ma l’andamento dei rami e il numero dei petali denunciano la specie.

Prunus serrulata Kanzan
I rami più bassi si dipartono quasi orizzontalmente dando alla chioma andamento aperto
In questa e nella foto precedente lo splendido esemplare che abita all’Ospedale Giustinianeo presso l’entrata di Via Cesare Battisti.
Se lasciati in pace, i rami diventano quasi decombenti, come in questo monumentale esemplare del Jardin des Plantes di Parigi.
L’impressionante interno.
Kanzan e Hokusai da giovanissimi somigliano nel portamento all’Amanogawa, ma ciò dipende dal fatto che i rami innestati sono infilati verticalmente, poi avranno modo di orientarsi a piacimento. Il Cacciatore di Alberi è avvisato.
Nelle due ultime foto giovani Kazan al Cimitero di Guerra del Commonwealth a Chiesanuova, un luogo importante che merita un post.
Fiori a corolla più che doppia con una trentina di petali
Sono gli stami che si trasformano in petali. Tracce di questo processo si possono rinvenire curiosando nell’androceo.
Questa foto eccezionale testimonia il tentativo del pistillo di trasformarsi addirittura in foglia. Secondo la teoria accreditata sepali, petali, stami e pistilli derivano da foglie trasformate, qui sembra che il processo voglia invertirsi…
Il Kanzan fiorisce ai primi di aprile al mettere delle foglie. Il periodo è lo stesso dell’Hokusai.
Boccioli particolarmente precoci alla fine di marzo.
Giovane individuo nel Giardino dei Giusti a Terranegra.

2 pensieri su “Prunus serrulata Amanogawa, Hokusai, Kanzan – Ciliegi da fiore giapponesi

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